Ad Armungia, sugli altopiani del Gerrei (Cagliari), Barbara Cardia e Tommaso Lussu lavorano da anni al recupero delle tecniche tradizionali di tessitura. Nella casa che fu dello scrittore e politico Emilio Lussu hanno allestito un laboratorio artigiano per la produzione manuale di tessuti, rimettendo in uso i tradizionali telai sardi orizzontali in legno e riscoprendo i disegni della poco diffusa tecnica detta “a trame lanciate” – o “a litzos”, dal nome dei licci che gestiscono il movimento dei fili dell’ordito. Più di recente, un telaio marchigiano e uno finlandese hanno arricchito il laboratorio, che ha trovato nuovi spazi nelle Case Minime del locale Museo Etnografico.

Attraverso il loro lavoro di ricerca e riproposizione di tecniche tradizionali, la ricchezza di pratiche artigianali trasmesse oralmente, nell’ambito delle tradizionali occupazioni femminili, è stata salvata appena prima che se ne perdesse il ricordo.

Non si tratta di una riproposizione integralista – né di un’esperienza di archeologia delle tecniche, da cui pure Tommaso proviene. Piuttosto, quello che Casa Lussu propone è un approccio di “conservazione dinamica” del sapere artigiano, che consente di ripercorrere antichi gesti, rintracciandone i modi e riscoprendo la specifica qualità dei prodotti. È un atteggiamento che guarda al passato, per non dimenticarlo, ma anche – importantissimo per noi – apre all’esigenza di aggiornare i manufatti in vista di un’evoluzione possibile.

Il laboratorio produce tessuti utilizzando di preferenza lana sarda, che in alcuni casi è tinta in proprio con essenze ricavate dalla flora spontanea del territorio; e tuttavia non manca di sperimentare formati nuovi, combinazioni cromatiche e di materiali non tradizionali accortamente inseriti in trama.

Grazie alla passione per la storia e all’apertura al mondo del progetto, Casa Lussu oppone la sua attività paziente allo spopolamento dei paesi minori: luogo ospitale per eventi culturali e workshop, disponibile alla collaborazione con designer e gruppi di ricerca.