Orbacè. La tradizione sopra i piedi
 

Orbacè. La tradizione sopra i piedi

maggio 2015
 

squares

neo~local design

 

Un progetto di calzature in orbace: non per affermare una nuova autarchia, ma per riscoprire quanto c’era di buono nella tradizione locale e costruire una bellezza nuova e antica insieme, attraverso l’aggiornamento di un materiale in disuso.

 
 

Orbacè, di Noemi Caria, nasce dal recupero di un tipo di tessuto di lana particolarmente compatto che appartiene alla tradizione sarda del vestire. Impiegato per la produzione di mantelli, bisacce e calzari, l’orbace era una risorsa del poco e del vicino che, reinventata e valorizzata per le sue qualità estetiche e pratiche, si dimostra ancora adatta al tempo della scarsità, della crisi.

In questo progetto c’è la passione per i saperi e le pratiche alchemiche dell'arte tintoria, per i colori naturali, per una qualità che resta nascosta allo standard della produzione industriale. Lana, pelle conciata al vegetale, gomma para sono avvertiti come materiali più adatti a un giusto rapporto col corpo, più sostenibili in molti sensi; finiture e giunzioni sono realizzate con pezzi recuperati a costo zero da abiti dismessi, con il gusto del riferirsi ad altre cose e storie passate attraverso la cosa del progetto presente.

Queste scarpe-personaggio coinvolgono l’utente in un dialogo attivo con il designer-artigiano: con la figura di un designer ricercatore e sperimentatore, che sollecita la collaborazione di piccoli produttori con competenze particolari.

 

 

Marco Sironi

Designer e ricercatore DADU

 

(Graphic) designer e ricercatore attento al tema del luogo e dell’abitare, ha una formazione che mette insieme le competenze progettuali e la pratica delle letterature. Ha insegnato a Milano basic design per la grafica e visual identity; collabora con il nostro Dipartimento (dove insegna Comunicazione visiva e Design del prodotto) dall’inizio dell’avventura di Design ad Alghero.

 
Sironi